1932-'33: Il primo derby perduto

Il campionato 1932-'33 iniziò il 18 settembre 1932 e si concluse il 25 giugno 1933. La Juventus, per la terza volta consecutiva campione d'Italia, punti 54. Seguono Ambrosiana, Bologna e Napoli. Roma al quinto posto, p. 39. Lazio decima p. 33. Squadra titolare: Masetti, Bodini, Pasolini, Ferraris IV, Bernardini, Dugoni, Costantino, Fasanelli, Volk, Banchero, Chini. Riserve: Mattei, Scaramelli, Eusebio. Allenatore: Baar. Dall'ottobre l'ungherese Lajos Kovacs. Partite vinte 14, pareggiate 11, perdute 9. Gol segnati 58, incassati 35. Capocannoniere: Costantino, 15 reti.

Altri dispiaceri. Malgrado qualche discreto acquisto, il terzino bresciano Pasolini e l'attaccante alessandrino Banchero, la squadra non ingrana e la classifica si appesantisce. Dopo l'euforia iniziale, i tifosi mormorano in toni sempre più alti, la stampa diventa più critica; e Sacerdoti non ci vuole stare. Frequenti divergenze rendono delicato e precario il clima sociale, con i giocatori a turno sotto processo. E già alla sesta giornata esplode il fattaccio, l'onta suprema. La Lazio vince il suo primo derby, 2-1: 23 Ottobre 1932. Nè vi sono attenuanti. La Roma era al gran completo, arbitro il «Lo Bello» del tempo, il celebre Albino Carraro. Fu una botta tremenda, anche perché gli acquisti oltre oceano fatti dalla Lazio nella stagione precedente erano stati oggetto di facili motteggi. Il gol di Ratto a sette minuti dalla fine in quello che ormai si chiamava Stadio del Partito, gelò l'ambiente giallorosso e mise in luce dissapori che neppure Sacerdoti riusciva a eliminare. L'arrivo dell'alessandrino Banchero, già 5 volte nazionale, sembrò accentuare la crisi latente di Volk, come dimostra la posizione di capocannoniere assunta da Costantino. Non mancarono belle giornate, la vittoria a Napoli, per 7-1 a spese del Torino, la rivincita sulla Lazio nel ritorno; ma non si poteva mantenere a lungo lo spirito allegro se squadre di seconda schiera, come il Padova, pareggiavano a Testaccio, e la Juventus e l'Ambrosiana venivano a vincervi. Dopo il derby perduto era subito saltato Baar. Kovacs tentò di stabilire una ferrea disciplina con scarso successo. Il campionato si concluse con una sconfitta a Vercelli. Ma Sacerdoti non dormiva; decisa la cessione di Volk che un anno prima sarebbe stata follia, un piano coraggioso stava maturando. A maggio, scortati dall'ex giallorosso Lombardo sbarcarono a Genova tre argentini dal nome italiano: Guaita, Scopelli e Stagnaro.
Inizio 10 settembre, ultima giornata 29 aprile '34, anticipata per la preparazione ai Campionati del Mondo.

Tratto dal libro AS Roma da Testaccio all'Olimpico (libro edito nel 1977)

 

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